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Palliative solo per il 30 per cento
Sono circa 250 mila ogni anno i malati terminali in Italia, di cui 160 mila colpiti da una forma di cancro.

"Solo il 30 per cento, però, è seguito da una rete di cure palliative", ricorda Furio Zucco, presidente della Sicp (Società italiana cure palliative) e direttore dell'Unità Cure palliative dell'azienda ospedaliera Salvini di Garbagnate (Milano), intervenuto ieri a Milano alla presentazione del XIV Congresso nazionale Sicp (Perugia 13-16 novembre).

Secondo Zucco, per rispondere alle necessità di questi pazienti e delle loro famiglie, "cioè circa un milione di persone ogni anno, è fondamentale potenziare l'assistenza domiciliare nel nostro Paese".
Ma anche far progredire la terapia del dolore.

"Meno del 40 per cento delle regioni ha sviluppato l'ospedale senza dolore. E l'uso di oppiacei per 'spegnere' la sofferenza inutile è ancora al palo". Su questo fronte, la penisola resta infatti fanalino di coda in Europa.
Nella loro battaglia contro il dolore, gli esperti spingono per l'attesa abolizione del ricettario speciale per gli oppiacei. "Un ostacolo burocratico potente - ricorda Francesca Crippa Floriani, presidente della Federazione cure palliative - che impedisce l'accesso alla terapia del dolore".
Una sollecitazione raccolta dal ministro della salute, Livia Turco, già un anno fa, con un ddl apposito.
Da poco è arrivato il 'disco verde' della Commissione Igiene e sanità del Senato, e ora il ddl dovrà essere inserito nel programma di dibattito parlamentare.
Gli specialisti intervenuti si augurano, a questo punto, che si arrivi al più presto alla sua approvazione.





Fonte Doctornews.it
24/10/2007

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